Venire o non venire

Venire o non venire, questo è il dilemma:

se sia più nobile d'animo sostenere il lavorio delle mani e la fantasiosa dimestichezza dell'iniquo palpeggio brandendo il battocchio in un mare di libidine

o patire le angherie del tiranno, il disprezzo dell'uomo d'onore, le angosce del respinto amore, gli indugi della legge, la tracotanza dei grandi, i calci in faccia che il merito paziente riceve dai mediocri, quando di mano propria potrebbe saldare il suo conto e la sua libidine con due dita sul glande?

Venire, godere, sognare forse: ma qui é l'ostacolo, quali sogni possano assalirci in quel sogno di libera libido quando siamo già sdipanati dal groviglio morale che ci trattiene: é la remora questa che di tanto prolunga la vita ai nostri tormenti masturbatori.

Venire, godere, nulla di più, e con un sogno dirsi che poniamo fine ai sensi di colpa e alle infinite miserie naturale retaggio della carne, si è soluzione da accogliere a piene mani e combattendole... godere!


(William Shakespeare perdonami)

  

 a volte vengono così di getto